Finalmente in vacanza!

Arrivano le vacanze di Natale! Finalmente una pausa! Sono felici i ragazzi, che hanno finito con compiti e interrogazioni. Sono felici i docenti che per un po’ possono non vedere questa o quella classe così indisciplinata. Forse sono felici anche i bidelli, i segretari e il preside. Mi immagino. In ogni caso  questo sistema è un po’ strano.

Il professore è come se fosse un muratore alle prese con la costruzione di una casa. Il suo cliente (dicono che sia il governo, che paga) cambia spesso idea su quello che vuole e ogni tanto decreta nuove regole. Il suo capo cantiere (il preside) lo convoca in riunioni improvvise quando avrebbe altro da fare e gli chiede di svolgere attività che non sempre comprende. Quando poi riesce finalmente a dedicarsi alla costruzione della casa, per cui dovrebbe essere lì, si accorge che i mattoni (gli studenti) non hanno nessuna voglia di essere impilati uno sopra l’altro. Ne impila uno e, mentre ne afferra un altro, il primo è già scappato. Allora, spaesato, parla con altre persone (gli altri professori, i genitori, i bidelli, gli amici, ecc.) che se va bene lo rincuorano perché “tanto siamo tutti sulla stessa barca”, se va male forniscono preziosi consigli. Insomma, lo hanno chiamato per costruire un muro ma non sembra così facile.

In effetti… come potrebbe essere altrimenti? Gli studenti arrivano a scuola e hanno già il piano di studi deciso, giorno per giorno, da lì a tot anni. Qualcuno ha deciso per loro gli argomenti importanti di tutte le materie e in che ordine li dovranno imparare. I docenti, a loro volta, si ritrovano obbligati a insegnare quanto richiesto. Così la situazione paradossale è che un ragazzo è obbligato a studiare sia gli integrali che Dante, pena la bocciatura. Però il suo prof di italiano presumibilmente vivrà tranquillamente senza sapere cos’è un integrale. E viceversa il suo prof di matematica sarà ben felice di non dovere più avere nulla a che fare con Dante. Avendo tutto già pianificato, le passioni personali vengono messe in secondo piano. Ricordo un professore delle medie che mi ha detto: “Quello studente è un genietto in informatica, ma alle medie non c’è la materia informatica per cui se non ha tempo di studiare la mia materia devo dargli brutti voti lo stesso”.

In questa situazione così rigida i ragazzi soffrono, come soffrirebbe chiunque. Non possono fare niente di diverso da quanto previsto, tranne lamentarsi o cercare di perdere tempo. Ogni tanto scalpitano. Alcuni diventano Bes, Adhd o disqualcosici. In casi sporadici mimano il verso di uccelli tropicali in classe. Il professore allora non capisce più nulla e a volte diventa autoritario, minacciando e incutendo timore per riportare l’ordine. Altre volte studia, si aggiorna, fa corsi e cerca di proporre attività più interessanti o di imparare nuovi trucchi pedagogici. Forse però, indipendentemente dal fatto che le attività siano interessanti o meno, i nostri piccoli mattoni ci stanno dicendo: “Prof, quella casa così importante che vuole farmi costruire, per quanto bella sia, non è la mia. Ed è un peccato che debba buttare tutto questo tempo nel fare cose che non mi interessano, litigando con lei e aspettando con impazienza che suoni la campanella per poter fare qualcosa che mi piace”.

Più di 100 anni fa Alexander Neill aveva già documentato simili situazioni, ad esempio nel suo scritto “A Dominie in doubt“. Dopo dieci anni da insegnante/preside in una scuola pubblica, fondò nel 1921 una scuola in cui tutti gli studenti potevano imparare o giocare secondo le loro predisposizioni e desideri. Senza obblighi. La scuola si chiama Summerhil e la BBC ha girato nel 2008 un bellissimo film documentario.  I suoi principi, come ad esempio il presupposto che il ragazzo di suo abbia voglia di imparare, possono essere un buon spunto di riflessione per capire se possiamo cambiare qualcosa nella nostra scuola per farla diventare un luogo dove si impara divertendosi e si sta con piacere.

Buone vacanze a tutti!

Riferimenti e ispirazione: la vita di tutti i giorni e I ragazzi felici di summerhill di Alexander Neill.

 

 

Documentario BBC su Summerhill (in inglese)

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