Slow Teaching


Se sei sempre di corsa tra compiti da correggere, lezioni da preparare e altre attività scolastiche, forse questo articolo fa per te. Immagina di non avere compiti da correggere e interrogazioni da fare nonostante i ragazzi studino e lavorino. Di avere i pomeriggi totalmente liberi e finalmente poter rispondere a chi ti scredita accusandoti di fare solo 18 ore:
“Sì, è vero, faccio solo 18 ore alla settimana! Se sei invidioso fai il prof anche tu!”. L’idea è semplice: servono tre voti nel primo quadrimestre? Bene! Preparo tre compiti autentici e li faccio svolgere… con calma!  

Scegliete un argomento, presentatelo ai ragazzi per qualche lezione, in qualunque modo desideriate, e poi chiedete di svolgere il compito autentico. La durata del compito può essere scelta a piacere (ma è slow, diamogli tempo!) e ogni lavoro può essere svolto da soli o in gruppo. Al termine i ragazzi possono presentarlo in classe (così non si corregge a casa e si condivide) e la valutazione viene data in base ad una scaletta decisa all’inizio, su cui si sono già autovalutati.  E’ interessante se una parte della valutazione viene assegnata a chi aggiunge qualcosa di personale per stimolare l’espressione personale. 

Faccio un esempio nella materia in cui l’ho utilizzato di più: Tecnologie e progettazione in una classe quinta superiore di un Itis tecnico informatico. La materia tratta diversi argomenti molto specifici dell’informatica come la comunicazione tra due computer. Per intenderci, è il modo in cui ad esempio una applicazione su cellulare come whatsapp comunica con un altro cellulare.  

Una volta spiegata come funziona la teoria e mostrati dei semplici esempi di funzionamento, ho proposto dei piccoli progetti in cui sperimentare il meccanismo. I ragazzi potevano sceglerne uno, o proporne uno loro, e poi decidere se lavorare in gruppo, dividendosi le attività, o da soli. Al termine del lavoro, ognuno ha dovuto presentare il proprio programma alla classe. Poi, a seconda della checklist di valutazione concordate all’inizio, è stato assegnato il voto. I più intraprendenti hanno realizzato dei progetti veramente interessanti aggiungendo requisiti molto originali. Altri, quelli per intenderci meno interessati alla materia, si sono fermati ai requisiti necessari per il sei. 

I Pro? La libertà concessa ai ragazzi nella realizzazione del compito: dare un compito e una scadenza permette a loro di organizzare il tempo e di lavorare meglio.
Inoltre qualche ragazzo, anche non molto bravo nelle materie informatiche, si è sentito motivato e si è impegnato molto più che in altre materie informatiche in cui doveva solo “eseguire gli ordini”.
Altri ragazzi, lavorando in gruppo, si sono specializzati nelle attività in cui si sentivano portati. Ad esempio, qualcuno ha scoperto di essere più portato per la parte grafica delle applicazioni e ha lavorato con qualcuno che invece era più portato al lato tecnico.
Infine nessuno ha lasciato a metà il proprio progetto pur di avere una valutazione almeno sufficiente e tutti funzionavano.  

I Contro? La gestione dei tempi: non è sempre facile decidere quanto un progetto debba durare.
Aumenta l’interesse ma non per tutti, ovviamente: forse non si può tutto…
La perdita di controllo dell’insegnante che richiede fiducia e pazienza: potendosi i ragazzi organizzare il tempo è capitato spesso che nelle mie ore qualcuno studiasse altre materie per poi recuperare in altri momenti. Un’altra volta un gruppo non ha lavorato per due settimane, facendo prove e tentatitvi, e poi nella terza ha finito tutto. 

Avvertenze e conclusioni. Se riuscite a sopravvivere alla noia di andare a scuola per mesi senza avere nulla da fare perché tanto sono i ragazzi a lavorare. Se avete voglia di essere liberi quasi tutti i pomeriggi e di non avere nessun compito da correggere. Se volete correre il rischio di lasciare ai ragazzi un po’ di libertà di organizzarsi. Se avete voglia di stupirvi scoprendo le cose che i ragazzi possono inventare. Se saprete resistere al fatto che nella vostra ora possano studiare anche altre materie perché più impellenti del vostro progetto. Beh, allora provate. Poi tenete quello che vi piace e buttate il resto. 

PS: qui potete trovare la pagina con i progetti che ho assegnato nell’anno 2017/2018 (molto informatici!). 

PPS: Ah! C’è un libro scritto proprio nel 2018 che parla di slow teaching! Non l’ho letto ma magari parla proprio di questo! 

PPPS: Mi raccomando prendi sempre ogni insegnamento con le pinze… lasciati ispirare e poi fai come vuoi! 🙂

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