La bellezza a scuola

Birth_of_Venus_detailCome ogni anno sta per arrivare il primo giorno di scuola e come ogni anno ci si prepara a scrivere il programma di quello che si farà nelle classi. Nel programma si parla di argomenti da studiare. Della metodologia utilizzata per spiegare. Del numero di verifiche e delle modalità di valutazione. Di quante ore di lezione ci saranno. Delle parti del libro che saranno studiate. E’ un elenco spesso noioso da scrivere e se lo facessimo leggere agli studenti prima dell’iscrizione probabilmente non cambierebbero scuola solo perché tutte le scuole fanno lo stesso. C’è poco insomma che faccia brillare gli occhi e faccia pensare: “Wow! Guarda quante belle cose imparerò quest’anno!”. Non è un peccato?

L’altro giorno guardavo SuperQuark e mi ha colpito l’introduzione perché gli argomenti sono presentati in modo ben diverso. “L’acqua è la molecola della vita, ma anche una delle risorse più critiche del pianeta. Ecco quanta ce n’è e come la usiamo” “In Francia sono state ristrutturate le più antiche grotte dipinte dall’uomo per dare a tutti la possibilità di vedere i capolavori dei nostri antenati” “Per i topi ed altri animali il metodo migliore per vivere più a lungo è mangiare di meno. E per l’uomo?”

Gli argomenti di SuperQuark sono proposti in modo interessante e invogliano a saperne di più. Catturano l’attenzione con interrogativi che coinvolgono tutti. Non si indica come sarà spiegato l’argomento, quanto durerà il servizio o chi ha filmato le riprese. In realtà anche le materie che spieghiamo tutti i giorni sono ricche di elementi interessanti perché tutte le invenzioni umane e tutti gli scritti sono nati da visioni e da idee. Ogni scrittore aveva qualcosa da raccontare e ogni scienziato qualche problema da risolvere. Ogni filosofo sentiva l’esigenza di descrivere e comprendere la realtà in cui viveva. Ogni artista di trascendere i limiti della realtà e anche lo studio delle lingue insegna modi diversi di comunicare e di interpretare la realtà.

Perché non aggiungere allora anche nei programmi scolastici qualcosa per ricordare il significato di quello che si studia? Invece di scrivere “Il futurismo e i principali interpreti” si potrebbe scrivere “l’esigenza delle persone di non rimanere troppo legati al passato ma di sperimentare e di provare: il futurismo”. La rivoluzione francese potrebbe diventare un modo in cui si mostra “l’esigenza di libertà del popolo e delle persone”. Un argomento di informatica “l’idea per automatizzare un processo per semplificare la vita di tutti”. Ogni cosa che è stata realizzata ha un suo motivo d’esistere.

Questo modo di presentare un argomento arricchisce inoltre il lavoro perché se l’obiettivo passa da “studiare tre opere di Marinetti” allo “scoprire l’esigenza di sperimentare e provare” allora si può dare spazio ad uno studente per trovare un’opera sconosciuta o poco letta del futurismo che per lui rappresenta anche meglio il concetto. Sia il docente che lo studente avrebbero qualcosa da imparare.

Così, solo con un programma che ci parla del valore e del perché delle cose, si studia il mondo partendo dai bisogni autentici delle persona. Si aiuta lo studente a scoprire la bellezza e la perfezione delle diverse materie invece che a subirle come elementi alieni pensati da persone che non avevano niente a che fare con lui. Si incentiva la crescita di persone più tolleranti e amorevoli nei confronti di tutte le diverse espressioni dell’opera dell’uomo.

Tornando alla realtà, probabilmente non c’è la possibilità di modificare veramente il programma scolastico, ma questo resta un bello spunto per presentare in modo diverso gli argomenti in classe.

2 pensieri su “La bellezza a scuola

  1. La prima cosa che mi viene è di dirLe GRAZIE.
    Ho scoperto questo Suo sito dopo avere letto il volumetto “La classe capovolta” , ritengo entrambi non solo molto interessanti ma soprattutto utili a ” svegliare” docenti addormentati e convinti di essere i depositari del Sapere universale.
    Cercherò , pertanto, di diffondere questo sito, nonchè il libro, convinta che la speranza sia l’ultima a morire!
    La contatterò presto nel tentativo di poterLa avere ospite nella mia scuola, liceo classico M. Morelli di Vibo Valentia ( http://www.iismorellicolao.gov.it). Grazie ancora
    Iosella Marino ( insegnante di latino e greco)

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